Palais de la Vice Gérénce

Se ad Avignon un collegio consolare è attestato con sicurezza a partire dal 1146, il comune potrebbe essere nato all’inizio del XII secolo, tra il 1129 e il 1130. Sin dalle prime attestazioni i consoli si riuniscono, per approvare e convalidare i documenti o per assistere a negozi riguardati la comunità, in abitazioni private o nei locali del palazzo episcopale. Le principali riunioni dei magistrati del comune hanno infatti luogo, fino ai primi anni del XIII secolo, in camera episcopi (1185), in aula episcopi (1199) mentre la comunità si raduna nelle chiese cittadine (la cattedrale Notre-Dame-des-Doms oppure Notre-Dame-de-la-Principale) e davanti ai principali luoghi di culto.Avignon, palazzo comunale detto Palais de la Vice Gérénce (foto degli autori)

Il comune è retto, fino al 1225, da un gruppo di 8 consoli scelti tra le famiglie della militia cittadina e alcune famiglie di boni homines molto attive politicamente.

Dobbiamo aspettare 1216 per vedere attestata nelle fonti scritte una domus consulum: il giorno 8 di maggio un accordo tra alcuni proprietari a proposito della gestione delle isole situate nel letto del Rodano è siglato ad scalarium domus consulum. Benché si tratti di un accordo siglato tra privati, i consoli sono chiamati ad intervenire in qualità di garanti dell’accordo (Hollard, Cartulaire, n. 17, p. 57-58). Il 1233 una controversia tra alcuni abitanti è risolta dagli ufficiali del comune in palatium consulum. Le osservazioni archeologiche indicono a pensare che la domus consulum e il palazzo citato qualche anno dopo siano già da identificare con la torre, primo nucleo dell’insieme di edifici amministrativi della città. Anche se mancano attestazioni dirette e la committenza dell’edificio, l’analisi del solo bassorilievo conservato che ornava il timpano della porta attraverso la quale si accedeva alla sala del consiglio cittadino invita a questa ipotesi. Il motivo iconografico e lo stile usato indicano una data di realizzazione che deve essere compresa tra gli ultimi decenni del XII e i primi del Duecento.

A partire dal 1225 un podestà, principalmente di origine italiana, regge il comune con un personale rinnovato e un progetto politico ben preciso che pone la comunità di Avignone in netto contrasto con le autorità ecclesiastiche cittadine, e in particolare con il vescovo. Il primo podestà, in carica a partire dal mese di marzo del 1225, è il lombardo Spino di Soresina, già podestà di Marsiglia. Con l’arrivo del podestà, il palazzo consolare è indicato con il termine palatium communis. Questa denominazione resta in vigore anche quando un collegio consolare è temporaneamente eletto alla testa del comune, per ovviare alla difficoltà di trovare un podestà unanimemente accettato. Fino al 1251 gli atti più importanti del comune sono siglati in palatio comuni Avinionis e nei locali a esso adiacenti.

Il palazzo avignonese ha subito un gran numero di rifacimenti che hanno volontariamente o involontariamente cancellato la struttura originaria della fine del XII secolo. Esso è situato, in segno di continuità politica, in prossimità dei centri tradizionali del potere cittadino: l’antico castrum comitale, la cattedrale di Notre-Dame-des-Doms, il palazzo episcopale e il quartiere della canonica, adagiati sul Rocher des Doms (che ospita oggi un’ala del Palais des papes costruito da Benedetto XII e detto volgarmente Vieux Palais). Il palazzo comunale è inoltre edificato tra le chiese di Saint-Pierre e quella di Saint-Étienne (oggi scomparsa), due importanti parrocchie cittadine.

Il palazzo, costruito su uno sperone roccioso, doveva aprirsi, grazie a una scalinata spesso citata nelle fonti, sula platea militum, uno spazio commerciale della città situato non lontano dal cimitero di Saint-Pierre. Si accedeva al palazzo comunale proprio dalla piazza prospiciente alla chiesa di Saint-Pierre, attraverso un passaggio oggi interamente occupato da abitazioni (oltre l’antica imprimerie Aubanel). In base agli scavi archeologici e alle indicazioni testuali, il palazzo avignonese aveva una struttura originaria semplice, a forma di torre, con un’elevazione su due piani. Dello stato originario rimangono visibili solo i 3 muri Est, Nord e Ovest. La distruzione della copertura nel 1346 ha prodotto dei danni al primo piano e al muro Sud, che hanno subito ricostruzioni integrali alla fine del XIV e poi nel XV secolo. Se l’analisi archeologica della torre non permette oggi di provare l’esistenza di un porticato, le fonti della prima metà del Duecento, citano spesso un bescalmum, un porticato sotto cui i magistrati spesso presenziano alla stesura degli atti. Questa semplice struttura d’origine è progressivamente ampliata con l’aggiunta, attorno al corpo centrale, di edifici utili allo svolgimento delle attività amministrative. In un inventario del 1244 siamo informati di un locale occupato dalla tesoreria del comune, la clavaria palacii comunis (Hollard, Cartulaire, 18, p. 18-19).

Con l’arrivo nel 1251 dei principi capetingi, Carlo d’Angiò e Alfonso di Poitiers, rispettivamente nuovo conte e marchese di Provenza, e la conseguente riduzione delle prerogative del comune, il palazzo comune è occupato dai nuovi ufficiali scelti dai principi. Dopo il 1266, il palazzo del comune diviene palatium regium. L’edificio resta la sede dell’amministrazione angioina della città ed è in questo edificio che il consiglio cittadino continua a riunirsi: in palatio regio, in quo concilium civitatis ipsius solitum est teneri (De Maulde, Coutumes, p. 308). Il palazzo comprende, in quest’epoca, una grande aula per le riunioni del consiglio, due sale per il tribunale civile, la tesoreria e una serie di camere (tabularia) usate per la conservazione delle carte. Una prigione è attestata con frequenza durante il periodo angioino: anche se Roberto d’Angiò consiglia al tesoriere del comune di provvedere a una sistemazione più conveniente alle prigioni, nel 1333 il carcere è sempre menzionato come integrato al palazzo.

La sovrapposizione dei simboli del nuovo potere signorile non cancella tuttavia il valore identitario della struttura. Questo avviene dopo il 1348, quando il papato acquista i diritti degli Angiò sulla città. L’antico palazzo diviene sede del vicario della città e a esso Clemente VI affianca un nuovo edificio per il maresciallo della corte (Maréchal de la cour), due magistrature giudiziarie per le cause civili riguardanti rispettivamente gli stranieri e gli autoctoni. L’edifico oltre ad essere ufficialmente l’appartamento del vicario continua a rimanere il luogo di riunione del consiglio cittadino. Nel periodo del Grande Schisma d’Occidente e durante l’assedio del Palazzo dei Papi (la cosiddetta guerra di Catalani) tra il maggio 1410 e l’ottobre 1411, il consiglio non può riunirsi nel palazzo del maresciallo poiché esso è stato trasformato in struttura difensiva (Pansier, La maison du camerier, p. 251). I luoghi di riunione iniziano a essere dispersi nella città, in abitazioni private (il 26 dicembre 1410: in domo habitacionis Andree Respondi, ubi teneri consuetum est concilium dominorum sindicorum et electorum de guerra, situa apud cambia (AMA, CC, del. 1400-1420) oppure il 6 dicembre 1410 : concilio civitatis congregato in hospicio bone memorie domini cardinalis Neapolitani, ac in tinello basso eiusdem (AMA, Boite 39, p. 27 e Pansier, La maison du camérier, p. 251-252) e negli antichi palazzi cardinalizi (in domo librate rev. in X patris domini cardinalis Albanensis, in decursorio basso pavato eiusdem vulgariter nuncupato lo petit paradis, contiguo viridario eiusdem domus, ubi concilium civitatis ipsius maxime a tempore guerre citra teneri et celebrari assuetum est (AMA, del. 1400-1420). Quest’ultimo luogo sembra essere scelto dai consiglieri fino al 1415, anno in cui la municipalità acquista una casa solariata in rue de l’Argenterie nella parrocchia di Saint-Didier (Bancasse).

L’antico palazzo continua a degradarsi: nel 1419 due privati cittadini siglano un accordo per l’affitto di un casale partim copertum, partim discopertum, in quo esse solebat hospicium viguerie Avinionis, situm in parrochiam Sancti-Petri. AMA, Boite 87, p. 56) : si tratta dell’antico palazzo de comune. A partire da questo momento assistiamo a una lottizzazione degli edifici che componevano il palazzo. Nel 1447 il comune acquista al collegio di Saint-Ruf di Montpellier l’antica residenza del cardinale di Albano, situato vicino al monastero delle benedettine di Saint-Laurent sulla piazza del macello cittadino (l’antico forum romano). I sindaci della città collocano in questo edificio la nuova maison commune e ordinano, il 22 giugno 1452, il trasferimento dell’archivio del comune che era sistemato in una cappella della chiesa dei frati minori (AMA, BB2, f. 150).

Bibliografia

S. Balossino - Ch. Portier-Martin, L'enquête de Leopardo da Foligno dans la viguerie d'Avignon, in L'enquête générale de Leopardo da Foligno en Provence Occidentale (octobre 1331 et septembre-décembre 1333), E. Anheim - S. Balossino - B. Beaucage - N. Coulet - F. Mazel - C. Portier-Martin L. Stouff (éd.), Paris, CTHS, 2013, p. 339-434.
G. Bayle, Tour de l’hotel de Ville d’Avignon, in «Bulletin historique et archeologique de Vaucluse», III (1881), p. 73-93.
D’un palais à l’autre, la Vice-Gérence à Avignon: palais de la commune (1129?-1251), palais du maréchal Hugues de la Roche (1342-1352), maison du camérier François de Conzier au XVe s., tribunal de la Vice-Gérence (1413-1790), rapport de fouille inédit, O. Keyser, Ch. Markiewicz, J.-M. Mignon, avec la collaboration de H. Aliquot, Ph. Bernardi, Y. Esquieu, A. Hartmann-Virnich, A.-M. Hayez.
Hayez A.-M., La paroisse Saint-Pierre au temps des papes d’Avignon, in «Annuaire de la société des amis des Palais de Papes et des monuments d’Avignon», LXXVI (1999), p. 11-38.
Ch. Markiewicz, La Vice-Gérence d’Avignon: étude archéologique et monumentale, in «Monuments historiques», 17 (1990), p. 21-22.
P. Pansier, La maison du camerier François de Conzié (1411-1431) et la viguerie d’Avignon, in «Annales d’Avignon et du Comtat Venaissin», 1913, p. 243-255.


Autori

Simone Balossino, François Guyonnet

Scheda di Palais de la Vice Gérénce
Nome Palais de la Vice Gérénce
Denominazioni antiche palatium
Riconoscibilità partly

Geolocalizzazione
Località Avignon